19 luglio 2011

CHE VERGOGNA!!!

C'è qualche associazione a Torre Angela o vicino che è interessata a prendere in gestione il parco visto che il Comune di Roma latita? Fateci sapere

Parco Conti nel degrado, via la targa 'Così Alessandro è morto due volte'

IL COMUNE ha chiuso il parco abbandonato di Torre Angela dedicato ad Alessandro Conti, il bimbo di 9 anni ucciso da un' auto pirata. E ha tolto il suo nome dalla targa commemorativa, accogliendo senza scomporsi la richiesta dei genitori, scontenti che quel pezzo di verde nel degrado fosse associato al ricordo del figlio. «VIA il nome di mio figlio da quella targa», hanno chiesto, con fermezza, i genitori di Alessandro. Convinti che fosse ingiusto associare il degrado del parco alla memoria del loro bambino, ucciso nell' agosto del 1999 da un pirata della strada. Subito accontentati: tolta la targa, chiuso il parco e sollevato il Comune dall' onere di curarlo. «Roma capitale accetta di ritirare il nome. Conoscete vergogna più grande? - denuncia Daniele Grasso, consigliere del Pd nel municipio VIII - È come se Alessandro fosse morto due volte. Se foste stati voi l' amministrazione, cosa avreste fatto? Io avrei speso gli ultimi soldi che avevo in cassa per riqualificare il parco, garantendone la manutenzione; mai avrei ritirato il nome che ricordava la memoria di un bambino morto». Era una domenica di agosto del 1999 quando Alessandro Conti, 9 anni, veniva investito da un' auto pirata mentre passeggiava in bicicletta sotto casa, a Torre Angela. Alla sua memoria, nel 2004,è stato intitolato il parco in via Trompeo. Lo spazio a lui dedicato si presentava così: due piazze con panchine, un campo da calcetto, giochi per bambinie un bar. Pochi spazi con l' erba, ma piuttosto curati e con molti alberi. Le telecamere, collegate con il commissariato, controllavano il parco e le sbarre lo separavano dalle strade circostanti, quasi a voler scongiurare altri incidenti per i bambini. Ma passa poco tempo ed il parco, abbandonato a se stesso, è entrato in una spirale di degrado da cui non sarebbe più emerso. Un quadro desolante: il bar incendiato, l' erba incolta, i giochi sfasciati, i cancelli forzati, il travertino spaccato, le scritte naziste. E ora, dopo l' appello dei genitori di Alessandro, che il Comune ha prontamente accolto, quel fazzoletto di terra del ricordo è chiuso e inaccessibile - CHIARA PISELLI

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